È inutile negarlo il mercato del sesso di Patong richiama annualmente milioni di turisti da ogni parte del mondo, perché il “turismo sessuale” è un business senza fine…!
Camminando per strada o in spiaggia è normale incontrare coppie miste: uomo occidentale (di età tra i 40 e 70 anni) e donna thailandese giovanissima, a volte neanche trentenne. Alcune appaiano come coppie innamorate, ma altre (la maggioranza) sono accompagnatrici e clienti.
La prostituzione in Thailandia (illegale per legge), è ampiamente diffusa in quasi tutto il paese. Lo si nota osservando i pub frequentati dagli occidentali oppure nei vari centri di massaggio.
Per la popolazione thailandese, la prostituzione è parte integrante del tessuto sociale e il sesso con le prostitute è accettato e approvato da quasi tutti.
Una accompagnatrice può costare circa 1.000-1.500 THB al giorno, più vitto e alloggio. A volte si devono pagare degli extra se la donna a con se uno o più figli (cosa molto comune).
Le prestazioni possono essere delle più svariate: autista, donna delle pulizie, amante, cuoca e ovviamente per consumare sesso!
Gli Argomenti del Post
La morale THAI
Non c’è nessun tipo di condanna religiosa o morale verso le donne che decidono di prostituirsi, è considerato semplicemente un lavoro ben retribuito. Infatti la maggioranza delle ragazze proviene dalla Thailandia più povera, dai piccoli villaggi del nord est. Sono spesso spinte dalle famiglie stesse, invogliate a guadagnare più soldi.
Molte ragazze possiedono tatuaggi sacri e dopo aver consumato la notte con il cliente, passano a pregare in piccoli templi.
Dove si trova il mercato del sesso
In Thailandia, le altre zone famose per il turismo sessuale sono Bangkok e Pattaya. Quest’ultima, una volta era una cittadina di pescatori, trasformata successivamente in centro del divertimento sessuale.
Proprio negli anni ’60, durante la guerra in Vietnam, qui stazionavano i soldati americani e durante le ore di libera uscita era usuale praticare sesso a pagamento nei pub del porto.
Molti frequentatori del turismo sessuale, praticano le loro vacanze tra Patong e Pattaya!
Il mercato del sesso di Patong
Di sera il centro di Patong si illumina di luci colorate. Nei bar e ristoranti si osservano varie donne thailandesi vestite succinte, aspettare di abbordare l’uomo giusto. Lo scopo è quello di prenderlo per mano, farlo entrare dentro il locale e spillargli soldi.
Anche i centri massaggi, si trasformano in luoghi d’appuntamento, riconoscibili dal retorico invito: “massage con boom boom..?”
In particolare la via famosa del divertimento è la Bangla, una strada, non molto lunga, che dal pomeriggio viene chiusa al traffico e resa pedonale. Qui sono presenti i Gogo Bars, locali di lap dance, ma anche pub e supermercati.
Davanti ai locali ci sono giovani ragazzi, non solo thailandesi, che ti invitano ad entrare, esponendo il menu con i prezzi dei cocktail, ma anche dei vari spettacoli sexy dal vivo.
L’ elenco delle esibizioni è davvero stravagante, si passa dal ping pong show, a quello della banana, per finire al turtles show, insomma c’è né per tutti i gusti…
In nessun caso si paga l’entrata, ma è obbligatoria la consumazione.
Sui banconi ballano giovani donne thailandesi vestite o meglio svestite e molto truccate, altri sono invece i famosi “Lady Boys”.
I Lady Boys, sono ragazzi thailandesi che si vestono e parlano come una donna, assumendo in tutto e per tutto l’identità femminile e vengono totalmente accettate nella cultura thailandese.
È inutile negarlo, gli occhi di tutte queste ragazze sono tristi e non sembrano per niente soddisfatte di ciò che fanno!
Considerazioni personali
Dopo aver visto il mercato del sesso di Patong, confermiamo di essere a favore della legalizzazione della prostituzione. Allo stesso tempo troviamo riprovevole vedere gli occidentali anziani, pagare per fare sesso con donne molto più giovani di loro…!
Ci dispiace infine non aver visto nessuna autorità, che spiegasse la diffusione di malattie sessuali e quali precauzioni adottare.
Non so dove tu abbia visto accompagnatrici con prole al seguito a cui pagare, oltre compenso, anche varie de eventuali. Son 15 anni che per lavoro faccio base a Phuket e ti posso garantire che la prostituzione la trovi anche in altri paesi dalla Cambogia al Vietnam fino alle Filippine, probabilmente la Thailandia è solo la più famosa, ma se tu non fossi la classica “viaggiatrice della domenica”, ti renderesti conto che il fenomeno della prostituzione è comune in qualsiasi paese in via di sviluppo; molti ad esempio scelgono località costiere in Madagascar (vedi: Tulear, Mahajanga Nosy Be e Diego Suarez). Ti consiglio di riaprire qualche libro di storia, saresti colpita da quante Italiane, Francesi, etc. si prostituivano nel dopo guerra. La fame è fame!!
Per quanto mi riguarda, mi fanno molto più schifo ragazze italiane che cambiano continuamente partner (alla ricerca del piacere settimanale) che chi lo fa per mandare qualche soldo a casa, ricorda che il 90% di quelle ragazze ha una famiglia che conta su di loro.
Hai scelto un titolo per il tuo post davvero infelice, è come dire che l’america è la patria dell’automobile…. ma, gli altri paesi? tutti in bicicletta?
Ciao Andrea è un piacere leggere il tuo commento, incominciamo col dire che, chi ha scritto l’articolo non è solo una donna, ma ci sarei anche io (un lui).
Venendo al tuo commento cercherò di risponderti punto per punto (è sempre un maschio che commenta):
-“Non so dove tu abbia visto accompagnatrici con prole al seguito a cui pagare, oltre compenso, anche varie de eventuali”
Luca: a Patong purtroppo, è molto probabile vedere donne con il figlio a seguito che lavorano come accompagnatrici di clienti occidentali, infatti lo ribadisci anche tu in queste parole: “ricorda che il 90% di quelle ragazze ha una famiglia”.
-“Son 15 anni che per lavoro faccio base a Phuket e ti posso garantire che la prostituzione la trovi anche in altri paesi dalla Cambogia al Vietnam fino alle Filippine”.
Luca: perfetto, non abbiamo mai detto il contrario e non possiamo negarlo, quindi…?
-“se tu non fossi la classica “viaggiatrice della domenica”, ti renderesti conto che il fenomeno della prostituzione è comune in qualsiasi paese in via di sviluppo”.
Luca: questo è un commento maschilista a cui non voglio risponderti e poi cosa significa “viaggiatrice della domenica”? Esistono i viaggiatori di serie a e di serie b? Giudizio alquanto infantile.
-“Ti consiglio di riaprire qualche libro di storia, saresti colpita da quante Italiane, Francesi, etc. si prostituivano nel dopo guerra. La fame è fame!!”
Luca: e quindi? Premessa che per noi la prostituzione deve essere legale, non puoi paragonare contesti differenti di territorio, categoria sociale ed evento storico, solo per giustificare la morale della fame!
-“Per quanto mi riguarda, mi fanno molto più schifo ragazze italiane che cambiano continuamente partner (alla ricerca del piacere settimanale)”
Luca: un altro commento maschilista a cui non c’è niente altro da aggiungere.
-“ricorda che il 90% di quelle ragazze ha una famiglia che conta su di loro.”
Luca: questi sono dati che hai reperito da qualche ente governativo tailandese o sono frutto di una ricerca personale?
-“Hai scelto un titolo per il tuo post davvero infelice, è come dire che l’america è la patria dell’automobile…. ma, gli altri paesi? tutti in bicicletta?”
Luca: Purtroppo l’analfabetismo di ritorno è molto diffuso, infatti non c’è mica scritto Patong=sesso? Ci sarà anche quello, ma è un dato oggettivo! Troverai tanti altri articoli nel blog che parlano della fantastica isola di Phuket, ma forse leggere e capire sta diventando sempre più difficile. L’America è la patria dell’automobile? Bene, mica vuol dire che sia sbagliato! Andare in bici non valorizza un paese o uno stile di vita. Quindi…?
Mi hai lasciato molto perplesso, sopratutto per i tuoi commenti maschilisti, boh non so che altro dire…
Buona fortuna per tutto!
Sono 30 anni che vado in Thailandia per lavoro ma giro tutto il mondo dagli USA al sud America,Europa e Asia e ti garantisco che da tutte le parti è uguale ,è soltanto una questione di prezzo……….guarda in Italia un paese di IPOCRITI finti religiosi e moralisti dove tutto dovrebbe essere vietato,le nostre strade sono piene di prostitute e trans e se apri un qualsiasi giornale ci sono annunci dappertutto,li almeno la maggior parte lo fa per fame……….io non mi stupisco ognuno è padrone della propria vita l’importante è che lo faccia con maggiorenni e consensienti,il resto è solo ipocrisia,del resto è il mestiere più antico del mondo……
Io in Thalandia vedo paesaggi stupendi,spiaggie fantastiche e acqua calda dove fare dei bellissimi bagni,poi la strada che dici tu Bangla Road è soltanto un posto caratteristico dove la sera passeggiano tutti,uomini donne e poi si incontrano ragazzi o trans che ti fanno proposte…..ogni persona è Libera di fare ciò che vuole ma non mi stupisco di niente ho girato il mondo e la prostituzione c’è da tutte e dico tutte le parti del mondo.
Saluti Sandro